GIOCATTOLI PER MALINCONICI


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PORNOSTAR SECONDO BRANCUSI: MAIALASTRA
(Prototipo di radiatore femmina)


Brancusi cerca sempre e solo l’essenziale.
Dalle sue sculture elimina tutto ciò che non è assolutamente essenziale.
L’essenziale in una pornostar (femmina) è senza dubbio il culo, in quanto puro piacere. L’uccello nello spazio di Brancusi trova infine qui il suo corrispondente, il suo analogon e il suo ricettacolo: l’ugello come sfizio, il buco d’oro, il bell’orifizio, il Branculo. Maiastra si annida e si trasforma in Maialastra. D’altronde non è forse il culo – il caos anarchico della fase anale – il principio stesso della creazione?
L’assolutezza del culo, la sua purezza, è la trasparenza anticoncezionale della pornostar. L’idea della stella – * – rimanda a quella di un tripo rugoso, di un forame plissettato, di un pertugio culino aureo non meno che aereo – sezione aurea, rilievo d’assenza nello spazio –, come la base trasparente simboleggia l’ingenuità epica della pornostar, il grado zero dell’anima ridotta ad asola.
Il fatto è che la pornostar è un puro oggetto, dunque non ricambia lo sguardo. Di qui la trasparenza senza sguardo della soavissima Chloë des Lysses, rara donna simulacro opposta alla rozza maggioranza dei simulacri di donna.
Questa scultura è anche il prototipo di un radiatore femmina.
Una specie di ano-termosifone di bronzo lucido e caldo, altro due metri e trenta, da collocare al centro di enormi stanze con parquet di enormi chalets montagnoli a Cortina o ad Aspen o a Gstaad, arredati in stile minimalista da scapoli enormemente milionari.
In questo modo si potrebbero eliminare finalmente le ripugnanti stufe
antiche in ceramica o ghisa, gradite solo a vecchie babbione floreali
alla Rodin.



(2005)
Bronzo lucidato; base in plexiglas trasparente
30 cm (h) x 7 cm x 15 cm (inclusa base)
Fonderia Mansutti (Roma)