[L’ultima tentazione di C.]

C. sogna di realizzare una macchina del tempo (MT). [Il problema della costruzione della macchina MT è del resto solo contingente, giacché la sua essenza è teoricamente definita, e la sua possibilità emerge dalla eterna necessità matematica. Il che significa: la non esistenza della macchina MT è solo contingente, e il fatto che la sua non esistenza sia contingente – la pura contingenza di non poter superare la velocità della luce – la apparenta all’oscurità lenta del sogno, al punto tale che C. sogna appunto di realizzare la macchina. Con essa potrà risalire all’epoca di Cristo e salvarlo dalla croce. L’invenzione dimostrerà in modo inequivocabile che la morte di Cristo non era necessaria, e dunque non potrà mai essere necessaria. La morte di Cristo poteva essere evitata; e dunque la vita di Cristo, e dunque Dio stesso potevano essere evitati. Così il progetto divino, Cristo e Dio stesso sono affetti da contingenza, o meglio dalla medesima contingenza che separa la macchina MT dalla sua esistenza, e il sogno dalla non esistenza, e la luce dalle ombre. La contingenza di Dio è la stessa non esistenza della macchina, la distanza della macchina MT dalla contingenza. In ciò risiede la maggiore necessità della macchina, e il suo più alto grado di divinità. La macchina MT fa ombra a Dio, lo fa sogno. E per questo è sufficiente che la macchina del tempo sia sognata da C. per dimostrare la necessità della contingenza di Dio. Il che rende in definitiva C., che sogna la macchina, superiore alla macchina, e dunque a Dio stesso]. Brusco risveglio di C. sulla croce [che è la macchina del tempo].



    





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