Toyoharu

Si narra che il grande pittore Toyoharu fosse assediato da una concubina, che lo aveva riconosciuto tra tutti gli uomini come il suo uomo. Per liberarsene Toyoharu, che era bello quanto gelido, la ritrasse in forma di demone. Quando la donna vide il ritratto ne fu così turbata e afflitta da morire all’istante. Allora Toyoharu, sconvolto dal rimorso, dipinse il suo proprio ritratto come demone. Ma ciò, anziché ucciderlo, lo liberò da ogni rimorso. Toyoharu visse a lungo e dipinse migliaia di altri ritratti. Però non volle mai mostrare a nessuno il suo ritratto da demone. Lo considerava il suo capolavoro, e lo custodiva nella sua stanzetta segreta, insieme a mille altri ritratti. Si dice che dopo la sua morte questo ritratto si sia confuso tra i mille altri, e quindi sia andato perduto, pur essendo presente nella stanza, o meglio proprio per questo. Solo Toyoharu era in grado di riconoscerlo tra tutti. Il che era propriamente il suo lato demoniaco. E il lato demoniaco della concubina.



    





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